martedì 11 novembre 2008

Borotalco (1982)


Un bel giorno mi imbarcai su un cargo battente bandiera liberiana. Per due anni girai il mondo e non seppi mai che cazzo trasportava quel cargo, ma forse un giorno lo capii: droga!
Questa è una frase ricorrente nel terzo film di Verdone, Borotalco, girato nel 1982. La trama è semplice: un giovane (Carlo Verdone) che vive la sua vita senza darle colore, come se fosse una storia scritta da altri, cerca alla prima occasione di cogliere la possibilità di vivere la vita come avrebbe sempre voluto...ovvero, un rappresentante impacciato che conduce una vita grigia, ravvivata dalle imperiose minacce del suocero (Mario Brega) che si preoccupa per il futuro della sua "figliola". Il protagonista, prendendo in prestito l'identità di un uomo che non esiste, Manuel Fantoni (Angelo Infanti), per qualche istante vive come in un film, costruendo storie incredibili e inverosimili ...ed ecco che, interpretando un ruolo che non gli appartiene ma che sente suo, riesce a tirare fuori la grinta che non ha, vivendo nuove emozioni con una incasinatissima fan di Lucio Dalla (Eleonora Giorgi), le cui canzoni, insieme agli Stadio, fanno da colonna sonora del film.
Una delle scene cult del film, oltre la già citata battuta, è da ricordare il ballo di Verdone e De Sica nella stanza del convitto in cui alloggiano, qui sotto c'è il link...
Nella carriera di Verdone questo terzo film è molto importante perchè è il primo in cui si cimenta nell'interpretazione di un personaggio unico
Il film riscosse un enorme successo di pubblico e critica, sugellato con la consegna di ben 5 David di Donatello: "miglior film";"miglior attore" (Carlo Verdone), "migliore attrice" (Eleonora Giorgi), "migliore attore non protagonista" (Angelo Infanti), "miglior musicista" (Lucio Dalla e Fabio Liberatori)

4 commenti:

  1. E' uno dei film più belli di Verdone, che quando abbandona i personaggi riesce a proporre un personaggio unico che in realtà è molteplice...una persona fuori insicura, che cade vittima di chiunque, con il suo faccione buffo, ma che riesce a regalarsi il suo angolo di celebrità, di orgoglio e di considerazione, e riesce a farsi accettare....questo film è un accozzaglia di frasi celebri della cinematografia di verdone, hce sono entrati a far parte del vocabolario di molti di noi, che amano divertirsi a parlare nello stile "famo strano"

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  2. Rivedendolo oggi questo film fa un po' di tristezza perchè mi ricorda di un'italia che non c'è più ( le vecchie cabine telefoniche, i telefoni con la rotella dei numeri, le vecchie automobili) e poi anche perchè i protagonisti alla fine non realizzano nella vita quello che avebbero voluto, soprattutto lui, e si piegano al diktat di una vita normale ma che sembra non soddisfarli più di tanto. A conferma di questo lei sente il bisogno di rivedere lui che le aveva dato un moento difelicità con tutti quei racconti anche se erano falsi.

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  3. anche a me è piaciuto molto borotalco e do pienamente ragione ad alberto...ma c'è un continuo?cioè la storia continua in un altro film?

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  4. Ciao, da quello che mi risulta non c'è un continuo, la storia è tutta lì...vediamo un pò cosa dicono gli altri internauti :)

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